OBI Master in retail management: come vengono formati i laureati

Ciao a tutti,

sono un ex allievo del Master in Retail Management organizzato dalla nota catena di bricolage OBI Italia, in collaborazione con la società di consulenza, selezione e formazione del personale Education.it. In questo articolo vi racconto cosa è successo a me e a molti miei colleghi in questa azienda. La storia incomincia nel febbraio 2012 allorchè lessi un articolo che pubblicizzava un Master in Retail Management, la cui descrizione è ancora sul sito di Obi Italia ai seguenti link:

http://www.obi-italia.it/it/company/career/obi_campus/

http://www.obi-italia.it/it/company/press/press-archive-2012/pressRelease_20120229/index.html

Come si evince dalle due pagine il Master serviva ad avviare “a una crescita manageriale attraverso un percorso formativo e professionale all’interno di realtà leader nella Grande Distribuzione Specializzata al fine di ricoprire ruoli di responsabilità nei punti vendita di settore”. Durante la presentazione del Master, tenutasi a Roma, Firenze e Milano nel marzo 2012 ci era stato detto chiaramente che volevano formare giovani e meno giovani laureati, con l’intento di consentire loro di diventare, con impegno e dedizione, Gestori di punti vendita Obi Italia nel giro di tre anni al massimo.

OBI MASTER 1

A seguito di un processo di selezione alquanto superficiale rientrai assieme ad altri 50 ragazzi nel progetto e incominciai le lezioni nel mese di Maggio 2012. La qualità delle lezioni ci fece subito ben sperare, ma i nostri occhi incominciarono a guardare in faccia alla realtà nel giugno/luglio successivi nel momento in cui iniziò il primo periodo di stage. Ci accorgemmo infatti immediatamente della pessima accoglienza riservataci nei punti vendita di assegnazione dello stage da gran parte del personale Obi (non tutto, ci tengo a precisare), che vedeva in noi i soliti laureati secchioni, poco umili e che magari fregano il posto a chi è lì da 10 anni. Poco male, con umiltà e dedizione a volte anche eccessiva affrontammo la situazione senza ottenere grandi riconoscimenti. Anzi il management dei punti vendita ci trascurava, o per meglio dire ci evitava, forse preoccupato da nostri giudizi sulla loro, a volte totale e palese, impreparazione. Nel mio caso poi il colmo capitò in occasione del secondo periodo di stage quando alcuni dipendenti si permisero di farmi notare senza alcun pudore di essere dei raccomandati di ferro, quasi a far capire di essere intoccabili…
La cruda realtà lavorativa di Obi non fu il solo segnale negativo di quel pessimo periodo. Nel luglio dello stesso anno da fonti attendibili ed esterne a Obi venimmo a sapere che l’Amministratore Delegato di Obi Italia era stato brutalmente cacciato (il nono AD sostitutito negli ultimi 12 anni). Per noi questo evento fu motivo di grande preoccupazione, perchè avevamo saputo che era stato lui a volere il Master in Italia. Le nostre preoccupazioni, immediatamente affievolite dalle rassicurazioni dei docenti di Obi, sarebbero state confermate a pieno a partire dal febbraio 2013, quando fummo chiamati a lavorare nei punti vendita con un contratto di 6 mesi e senza rassicurazioni per il futuro: 4° livello del CCNL Commercio; qualifica di “addetto vendita”. Per di più dei 51 allievi del Master non più di una trentina ebbe il grande privilegio di fimare questo “super” contratto. Gli altri? Furono congedati senza motivazione e i colloqui di feedback promessi loro furono proposti solo ad alcuni. Inspiegabilmente.

OBI master

Al di là delle altre sciocchezze raccontateci al momento dell’iscrizione al Master, come il trattamento contrattuale che avrebbe dovuto prevedere la sottoscrizione di un contratto a tempo indeterminato al termine degli iniziali 6 mesi di lavoro, o come il fatto di non dover lavorare la domenica, cosa impossibile perchè i punti vendita erano già aperti la domenica nel momento in cui ci dicevano questa fesseria, quello che mi preme raccontarvi in breve è quella che è stata la mia attività lavorativa da febbraio ad agosto 2013. Incominciamo col dire che il livello medio professionale, ma non umano, del punto vendita in cui mi sono sfortunatamente ritrovato è risultato essere scarso e assolutamente inadeguato a fornire alcun tipo di formazione; sono stato assolutamente trascurato dal gestore del negozio, il quale, oltre a non rispondere ai miei saluti e a non degnarmi di uno sguardo, mi evitava ogni qualvolta il nostro reparto presentava un problema, preferendo parlare con i miei colleghi. Quanto al vice-gestore l’unica cosa che riuscì a dirmi in quel lasso di tempo fu quella di aiutare un altro settore ogni qualvolta servivano due braccia in più, perchè erano pochi in quel reparto…, e io mi resi sempre disponibile come fossi stato l’ultimo garzone del negozio. Nonostante le ripetute sollecitazioni espresse non sono mai riuscito a ottenere compiti che potessero responsabilizzarmi e motivarmi ulteriormente, e che potessero rendere meno frustrante l’attività di mero sbancalamento cui ovviamente non ci si poteva sottrarre per nessuna ragione al mondo. Non solo… Il giorno del mio congedo da Obi il Direttore si permise anche di dire che a suo parere io come gli altri ragazzi reduci dal Master eravamo “molto lontani” dal poter assumere la carica di gestore in 3 anni. E questo lo si scopriva dopo un anno e mezzo in Obi, senza che prima nulla fosse emerso in questo senso e senza che ci fosse data la possibilità di far vedere quanto valessimo.

OBI MASTER

La verita è che il Master in Retail Management organizzato da Obi Italia è l’ennesima “beffa all’italiana”; forse all’inizio con l’ex Amministratore Delegato qualche valenza ce l’aveva pure, ma poi magari è diventato un modo per usufruire di qualche fantomatico fondo europeo e farsi pubblicità. Purtroppo i signori di Obi Italia non hanno calcolato una cosa e cioè che nonostante questo mare di merda che rappresenta oggigiorno il mercato del lavoro in Italia c’è gente che senza avere alternative ha le palle di mandarli a quel paese prima che lo facciano loro. Fare il commesso (con tutto il rispetto per questa professione che ha aspetti molto positivi come il contatto con la gente) da laureato, con due master, senza essere seguito e accettato e con prospettive poco chiare non è proprio la mia massima aspirazione. Che i sapientoni di Obi si guardassero un attimo intorno, che facciano un giro nei punti vendita, osservando non solo la merce ma anche il personale, che incomincino a considerarlo non come un insieme di numeri e soprattutto che constatino la sua motivazione. Capiranno facilmente che questa azienda non ha alcun futuro, perchè non dà futuro ai talenti. E purtroppo mi pare di capire che Obi non sia l’unica a farlo. Il bell’articolo sull’annuncio “ipocrita” di Allievo Direttore di Esselunga riportato su questo blog ne è la dimostrazione. Spero fermamente che articoli come il mio o come quello su Esselunga possano far capire la cruda realtà del mercato del lavoro in Italia a chi ancora non l’ha capita, e possano invece aiutare chi l’ha capita a scrollarsi di dosso la paura di alzare la voce e di far comprendere davvero quanto valiamo e quanto le aziende perdono trattandoci in questo modo. Sono sicuro che ben presto questo andazzo terminerà, ma per far sì che ciò accada al più presto dobbiamo riappropriarci del ruolo di protagonisti del nostro destino.

FIRMATO: GENERAZIONE ANNI 80

( Questo articolo è stato inviato al blog sotto forma anonima, con lo spirito della rete io lo pubblico così come è)

 

Copertina:

OBI

OBI master in retail management

24 thoughts on “OBI Master in retail management: come vengono formati i laureati

    • SI bisogna affacciarsi alla finestra e gridare BASTAAAAAAAAAAAAA
      non se ne può più di questi marcioni che prendono per il culo la gente rimanendo impuniti

  1. Investire parte del proprio tempo in un’esperienza formativa professionalizzante grazie ad esperti del settore, durante le lezioni in aula, e trovarsi in un punto vendita dinanzi ad una realtà diametralmente opposta ed ostile al rinnovamento, è una vera sconfitta personale. Ma la parte più dolente è vedersi chiudere la porta in faccia alla fine del percorso formativo con delle motivazioni meramente teoriche che, a mio avviso, non hanno alcuna applicazione pratica. Il lato positivo della vicenda sapete qual è? crescita personale, apertura mentale e imparare, come ogni tanto diceva un mo collega del master, a tenere “culo stretto e bocca chiusa”.

    • è il fil rouge di tutti questi articoli,all’inizio promettono il mondo, la merda la nascondono e poi ti cade tutta addosso quando è troppo tardi per tornare indietro

  2. Ciao a tutti. Un saluto particolare al mio collega di sventura. Bene come avete capito anche io sono un ex allievo del master Obi. La mia esperienza in questa azienda la definirei la peggiore da quando ho conseguito la Laurea. La parte teorica del master è stata una semplice accozzaglia di materie che all’atto pratico poco sono servite a farci comprendere meglio quello che doveva essere il nostro lavoro o meglio la nostra futura mansione. Nei due periodi di stage, fatti in due punti vendita diversi, quelli che dovevano essere i nostri tutor (i gestori dei punti vendita) sono stati i nostri più acerrimi nemici. La cosa peggiore è stata quella di aver avuto a che fare con un team di risorse umane che di umano nei nostri confronti hanno avuto ben poco. Sulle loro competenze non voglio esprimermi, basta dire che hanno dovuto chiamare un consulente esterno per gestire questa sceneggiata.
    Dei colloqui intermedi (promessi) volti a monitorare il primo percorso lavorativo neanche l’ombra. Alla scadenza dei primi sei mesi di contratto non si sono degnati neppure di contattarci, visto che hanno preferito scaricarci completamente nelle mani di gestori incapaci e di un capo area fantasma. Il mio invito è quello di diffidare di questi signori che, per tutto il tempo hanno predicato bene ma razzolato male. Ragazzi anche in tempi di crisi come questi, la libertà non ha prezzo. Questo per dire che alla fine, il mio non rinnovo del contratto, si è trasformato in una vera e propria liberazione.

    • Il settore Human resource di quest’azienda di umano non ha assolutamente nulla, altrimenti qualche risultato lo avrebbe certamente dato. Ragazze e ragazzi laureati e con un ricco bagaglio culturale mandati a sbancalare senza solsta. A loro volta coloro che dovrebbero occuparsi del bagaglio umano e sociale dell’azienda hanno ben poco di umano, parlare con loro e come recitare un monologo, abilissime nel girar la frittata evitando cripticamente qualsiasi forma di contatto umano e professionale teso al raggiungimento di soluzioni a problemi reali e tangibili. Se fossimo a scuola darei loro un bel “non pervenute”. Durante il master ho avuto la netta impressione che queste persone cercassero solo di giustificare la loro esistenza e l’esistenza di questo ufficio mediante insensati colloqui “conoscitivi”. Unico risultato, alcuni colleghi che hanno avuto la “fortuna” di continuare una fantomatica forma di percorso lavorativo in Obi Italia cercano quotidianamente di cambiare dal basso la patetica e frustrante situazione lavorativa in cui versano i negozi senza mai essere presi in considerazione. Nessun colloquio, nessun feedback, nessuna crescita, nessun futuro.

  3. Ragazzi,

    mi sono per caso imbattuto in questa pagina e sono rimasto colpiato dall’articolo e dai commenti. Io lavoro in un’altra catena italiana di bricolage nella quale il percorso per laureati è chiaro fin dall’inizio, anche a livello contrattuale. So che i ragazzi che intraprendono questo percorso non firmano contratti di addetto vendita (come il mio…), bensì contratti di allievo capo reparto (ad esempio). E soprattutto l’attività che svolgono è molto qualitativa. Sono molto solidale con voi e spero che ben presto troverete altrove le giuste soddisfazioni!

    Ciao a tutti.

  4. Grazie per questo articolo, l’ho letto proprio con interesse, io tempo fa ero lì per lì a iscrivermi al Master.. Alla fine non lho fatto.
    I miei genitori dicevano che sbagliavo ma leggendo questo, è emerso quello che sospettavo, ti sfruttano e basta ti scappano l’anima posti come questa merda di obi o anche Amazon

  5. Concordo con Saraceno; ha varie posizioni aperte Obi in questo momento, prima di mandare il mio Cv mi sono informato sulla rete, e dopo aver letto questo articolo ho deciso che virerò verso altri lidi… Un grazie all’autore dell’articolo anche da parte mia.

  6. Io spero che OBI fallisca, è come un cancro questa società .
    Per colpa loro tante piccole imprese chiudono, e anche chi laovra a loro dentro vengono trattati di merda… è un azienda che praticamente fa solo merda ovunque va.

  7. Ragazzi, vedo che ormai si è delineato un quadro completo di questa “brava gente”. Spero che queste nostre opinioni fondate dall’esperienza del master e da quella lavorativa, possano fare il giro del mondo mettendo in guardia chiunque volesse aver a che fare con loro.

  8. Che roba indecente
    sfruttatori
    io vi sono vicino
    sappiate che sto organizzandomi per andarmene a vivere in sud america, probabilmente sarà anche meno sviluppata l’area e con tanti problemi. Però l’economia cresce e chi vale se lo tengono stretto non come questi delinquenti di OBI e company che poi si nascondono sempre dietro ai loro uffici…

  9. Concordo particolarmente con quest’ultimo commento… “si nascondono sempre dietro ai loro uffici”, fino a quando questi esisteranno e li proteggeranno. Con questa crisi mai dire mai anche per loro e i loro uffici…

  10. Ho letto con molto interesse l’ articolo (e tutti i commenti successivi) in cui sono riportate ahimè molte cose esatte, ma da dipendente Obi (non certo laureata e per questo forse inadeguata al confronto! ) assunta più o meno nello stesso periodo dell’ inizio del citato master a tempo indeterminato e (ci tengo a precisarlo) senza alcun “aiutino”, mi sento alquanto toccata dall’ immagine descritta di questa azienda fatta da “personale del tutto inadeguato a fornire alcun tipo di formazione”….. Perché se è ciò può essere vero in molti casi, in tanti altri casi lavorano in questa azienda persone che di cose da insegnare ne hanno tante, a chi ha voglia di imparare ovviamente….sicuramente le prospettive iniziali sono state totalmente disattese, e questo è un dato di fatto, e sicuramente esistono molte realtà di punti vendita professionalmente poco stimolanti, ma come ne esistono altrettante fatte invece di persone dinamiche e competenti che hanno visto in questo master la possibilità di acquisire risorse importanti per l’ azienda…… E pur comprendendo l’ amarezza non posso condividere questa generalizzazione e questa banalizzazione di un’ azienda che, comunque, garantisce una qualità lavorativa superiore a tante altre realtà italiane (anche se chi ha passato molto tempo a studiare per ovvi motivi non ha avuto modo di sperimentare)…..se è vero che il progetto” master “è miserabilmente naufragato (e per questo l’ azienda è totalmente responsabile nei confronti di tutti quelli che vi hanno aderito di tutte le promesse fatte e poi non mantenute) è anche vero che non si può giudicare il personale di un’ intera azienda da un’ esperienza diretta di soli due negozi su oltre 50….E vorrei rispondere alla persona che” in quanto laureata e dotata di un ricco bagaglio culturale è stata costretta a sbancalare senza sosta “che forse è scendendo dal piedistallo e rimboccandosi le maniche che si ottengono i risultati perché non ho mai sentito di qualcuno che abbia scalato l Himalaya partendo direttamente dalla cima…. Ma forse da non laureata non sono in grado di capire questi discorsi così elevati da persone dotate di ricco bagaglio culturale…..responsabilità oggettive ce ne sono e questo è un dato di fatto, ma da qui a sparare a zero su tutta l’ azienda e a fare di tutta l’ erba un fascio ce ne corre, e che chi ha dedicato molto tempo allo studio conseguendo una laurea possa avere una marcia in più al punto di ricoprire ruoli di responsabilità è tutto da dimostrare sul campo, e forse alcuni (non dico tutti), ma alcuni forse in questo non ci sono riusciti.
    Una dipende Obi

  11. Hey “dipende” Obi ..
    eri partita così bene poi ti sei persa nei soliti qualunquismi.
    Io invece arrivo dall’altro post quello del ESSELUNGA .. a me sembra chiaro che peggio che lavorare in questi posti dalle false promesse ci sia solo lavorare per OBI o ESSELUNGA nell’ufficio del Personale lì o sei proprio cane nell’anima o non può piacerti.

    • Hai perfettamente ragione meglio sparare a zero su tutto e su tutti a prescindere……..d’ altronde le ” grandi aziende” e le
      ” multinazionali” sono i cattivi della situazione per antonomasia, quindi meglio rimanere fedeli a questo cliché piuttosto che rischiare di avere una opinione……eviterei di parlare di ” qualunquismo” se fossi in te….. In definitiva tutto ciò non è altro che lo specchio del paese in cui viviamo, fatto di tanto marciume, poche cose buone, e tanta gente che non aspetta altro che lamentarsi ed emettere sentenze ( che è senza dubbio più comodo che “fare”!!)…..

  12. Cari ragazzi anche io faccio parte della schiera di quei ragazzi del master di Obi per la sede di Roma e concordo al 150% con il collega. Il problema che il master ha avuto è la mancanza di coerenza e non lo sbancamento, fattore di per se marginale. Perché un’azienda se inizia un percorso aziendale non lo fa per le paturnie di questo o quell’amministratore delegato, lo fa perché c’è una strategia aziendale. L’aspetto che più fa capire come questa nazione sia al declino sta nel fatto che il master è stato voluto dall’amministratore delegato Italia che era di nazionalità tedesca, importando dunque qualcosa che in Obi Germania esiste, il sostituto,ITALIANO, invece poco incline per non dire menefreghista ha fatto di tutto per snobbarci, tanto che ad un certo punto nessuno ci calcolava più anche dalla stessa formazione. Purtroppo questa nostra è stata una realtà che delinea il declino di questa nazione tanto ricca di ingegno ma poco incline al progresso.

  13. I dipendenti di OBI me lo dicevano ridendomi in faccio “eheh la laurea non serva a niente”.
    Loro erano tutti imparentati tra loro (raccomandati) e molto maleducati (non ti rispondevano neppure al “buongiorno” mattutino).
    E in effetti, per i laureati, l’unica opportunità di lavoro presso OBI, era tramite agenzia interinale, con mansioni di scaffalista.
    Le condizioni contrattuali poi non venivano rispettate, cioè accettavo una proposta di lavoro a certe condizioni e poi mi ritrovavo a fare anche altro, non previsto da contratto.

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